domenica 11 luglio 2010

G8 Genova: per non dimenticare

Comitato Piazza Carlo Giuliani o.n.l.u.s.

Genova, Luglio 2010, Sala Incontri Palazzo della Regione

Piazza De Ferrari


VITTIME DI STATO, QUALE GIUSTIZIA?

Sabato 17 ore 10,30

TESTIMONIANZE DI IERI


Brani da spettacolo teatrale e letture, a cura di Enrico Agostino


Giuseppe Pinelli Claudia e Silvia Pinelli con Francesco Barilli

Franco Serantini lettura di un testo di Teresa Mattei

Francesco Lorusso Mauro Collina con Stefano Tassinari

Fausto e Iaio Maria Iannucci con Francesco Barilli


Sabato 17 ore 16,30

CARCERE e ALTRI LUOGHI DI DETENZIONE


Le canzoni di Alessio Lega e Marco Rovelli


Aldo Bianzino Giuseppe Bianzino

Stefano Frapporti Una rappresentante di parenti e amici

Stefano Cucchi I genitori di Stefano

Giuseppe Uva Lucia Uva


L’autore legge pagine da Impìccati! Storie di morte nelle prigioni italiane, di Luca Cardinalini


Sabato 17 ore 20,30

TESTIMONIANZE DI OGGI


Scuola Diaz Enrica Bartesaghi con Lorenzo Guadagnucci

Carlo Giuliani Giuliano Giuliani con Massimo Calandri

Federico Aldrovandi Patrizia Moretti con Checchino Antonini

Bledar Vukaj Francesk Vukaj con Haidi Giuliani

Francesco Mastrogiovanni Giuseppe Galzerano con Checchino Antonini


Domenica 18 ore 10,30

DALLA PARTE DELLE VITTIME


Partecipano:


Don Andrea Gallo Comunità S.Benedetto al Porto

Stefania Zuccari Madri per Roma città aperta

Gilberto Pagani Avvocati Europei Democratici

Francesco Barilli Reti In-visibili

Carlo Bachshmidt Segreteria Genoa Legal Forum

Italo Di Sabato Osservatorio Repressione



Piazza Alimonda


Martedì 20 Luglio 2010, dalle ore 15.30



MUSICA IN PIAZZA


Renato Franchi e l’orchestrina del suonatore Jones


Alessio Lega


Luca Lanzi e la Casa del Vento




LA COMPAGNIA TEATRO DEGLI ZINGARI


presenta


I LUOGHI DEL DELITTO


Brani tratti da: “SERVABO”, “PUNTO E A CAPO”, “FRAGILI E RESISTENTI”, “LAMENTO IN MORTE DI CARLO GIULIANI”, “CON IL NOME DI MIO FIGLIO”

Adattamento di Franco Fuselli


Voci: Arianna Sale, Ottavia Brunetti, Marika Traverso, Pierugo Bertolino, Maurizio Frumento, Roberto Bobby Gho, Giorgio Scicchitano, Angelo Frola


Musiche a cura del gruppo Nessuno schema

Massimiliano Olivieri batteria, Valentino Sagnolo basso, Lara Oliboni corista, Davide Latini chitarra, Pierugo Bertolino chitarra e voce


e con la partecipazione straordinaria dei musicisti


CLAUDIO MAIOLI e LUCA SERRAPIGLIO







Il Comitato Verità e Giustizia per Genova organizza


Mercoledì 21 Luglio 2010


Ore 17 presso l’Arci Zenzero in via Torti, 35

Presentazione dell’ Annuario dei Diritti Globali 2010


Lorenzo Guadagnucci, giornalista, autore del libro “Noi della Diaz”, intervista il curatore Sergio Segio

Intervengono: Ciro Pesacane (Forum Ambientalista), Enrica Bartesaghi (Presidente del Comitato Verita' e Giustizia per Genova). Coordina Antonio Bruno (Consigliere Comunale).

ore 19.30 Cena di Autofinanziamento. Per adesioni 00393666756779 bruno@aleph.it

ore 21.00 a partire da Piazza Martinez FIACCOLTATA VERSO LA SCUOLA DIAZ

domenica 6 giugno 2010

"Mi pesa non aver trovato gli assassini dei milanesi Fausto e Iaio"

Il libro: "Dalle Br ad Abu Omar, l' Italia raccontata attraverso i suoi processi".
«Mi pesa non aver trovato gli assassini dei milanesi Fausto e Iaio» - Spataro e i falsi complotti «Inutile cercare le manone». Il magistrato: sulla giustizia la sinistra è incoerente

MILANO - Aiuto! Un altro libro scritto da un magistrato. E per di più in gran parte su un processo (Abu Omar) che ha istruito. La tentazione di diffidare è forte. Al punto che il procuratore aggiunto milanese Armando Spataro, 61 anni, 34 da pm raccontati ora in 600 pagine edite da Laterza, se lo chiede da solo: ma perché quello che scrivo dovrebbe interessare a chi mi leggerà? La risposta, che ispira poi anche il titolo («Ne valeva la pena»), si affaccia da un poster di Norman Rockwell che Spataro appende in ogni sua stanza di lavoro: una bambina di colore cammina impettita vestita di bianco con i libri in mano, circondata da 4 uomini in divisa di cui non si vede la faccia, accanto a un muro sporcato dai pomodori lanciati e lordato dalla scritta insultante nigger. «C' è tutto» quello di cui Spataro sembra voler riempire il suo libro: «C' è la legge, prima di ogni altra cosa, rappresentata da uomini senza volto la cui identità sta scritta solo nella fascia al braccio», gli agenti federali Marshals Service che nel 1960 su ordine della Corte suprema americana scortavano la bambina di colore Ruby Bridges affinché fosse ammessa alla scuola elementare di New Orleans dove l' apartheid dei bianchi non voleva farla entrare; «c' è l' arroganza di chi mal sopporta la forza della legge e per questo insulta la piccola con la scritta sul muro»; ma «ci sono anche l' orgoglio e il coraggio di chi si affida solo alla legge, procedendo a petto in fuori e a testa alta: pomodori e insulti non sfiorano la bambina, il suo abito resta immacolato». Il processo per il sequestro nel 2003 a Milano dell' imam Abu Omar a opera della Cia, amputato (rispetto al giudizio sui dirigenti dell' allora Sismi) dalla controversa apposizione del segreto di Stato da parte dei governi sia Prodi sia Berlusconi, diventa così non il tema del libro ma solo un filo conduttore, che a capitoli alterni collega quello che gli appare l' attuale «disastro ambientale dei diritti» con la storia dei processi alle Br, alla ' ndrangheta, o al terrorismo fondamentalista islamico istruiti da Spataro in un trentennio. Così in prima battuta il processo Abu Omar serve al pm per dimostrare che si può dissolvere la suggestione di ritenere «flessibili i principi, e ammissibili "zone grigie" in cui i diritti vivono in forma attenuata e in cui diventano lecite, in nome della sicurezza, attività normalmente considerate contra legem». Ma in seconda battuta, ecco ad esempio che le scelte dei governi Prodi e Berlusconi sul segreto di Stato suggeriscono al pm un più generale giudizio sull' approccio alle leggi sulla giustizia delle rispettive coalizioni, «con una differenza però» che per Spataro si risolve in un' aggravante a carico del centrosinistra: «Coerenti rispetto ai programmi politici e alle dichiarazioni ufficiali i comportamenti dei governi Berlusconi, incoerenti e contraddittori quelli del governo Prodi e della maggioranza che li ha sorretti». Alla quale Spataro azzarda una critica politica: «Credo che, nelle intenzioni, quelle leggi dovessero servire a dimostrare l' assenza di qualsiasi sudditanza nei confronti della magistratura cosiddetta giustizialista: evidentemente quella sciocca accusa bruciava e la si riteneva pericolosa per l' esito elettorale». Ma «nonostante la cascata delle leggi approvate con il marchio doc della devastante logica della mediazione a tutti i costi, nata con la Bicamerale, il centrosinistra perse le elezioni» e «gli errori commessi non hanno prodotto alcuna autocritica». A essa Spataro ritiene di richiamare anche una parte sia dell' informazione sia della sua categoria. Nel primo caso una sfilza di vicende (dai delitti Alessandrini e Tobagi al covo br di via Montenevoso fino alla gestione dei pentiti) punta a mostrare «quanto siano prive di fondamento le teorie del complotto», «menzogne sfruttate unicamente per interessi personali o politici», «misteri fasulli che alimentano la caccia a manine e manone», spesso dimenticando «l' eroica normalità delle vittime» sotto «la supponenza degli ex terroristi» (dura la polemica di Spataro con «la logica omertosa» addebitata agli interventi pubblici dell' ex di Prima linea Sergio Segio). E il libro molto ne tratta perché «vorrei rispondere a ogni domanda di chi, in buona fede, crede all' esistenza di misteri inconfessabili». Ma anche in magistratura il pm scorge involontari alleati di quei «governi tra i quali nessuno (sia chiaro) sarà mai disposto ad accettare fino in fondo il ruolo che la costituzione affida alla magistratura». Alleati peraltro agli antipodi tra loro. Da un lato toghe «insofferenti nei confronti del modello di magistrato attento alle condizioni generali in cui opera, al quale molti preferiscono il modello di magistrato burocrate, che pone al primo posto il trattamento economico». Dall' altro lato magistrati (esemplificati da Spataro in quello che chiama il derby del Sud del dicembre 2008 tra le Procure di Catanzaro e Salerno) che, vezzeggiati da «giornalisti in cerca di icone da consacrare, gettano benzina sul fuoco» con iniziative «incapaci di distinguere tra realtà processuali e ipotesi personali». Per Spataro, «il compito dei pm non è formulare ipotesi, specie in atti giudiziari, ma mettere a nudo la realtà con prove inconfutabili. E se ciò non è possibile, il pm si ferma» perché «non è onnipotente, né può forzare la realtà processuale, neppure quando sia convinto di un realtà storica che non riesce a dimostrare. Altrimenti, finirà per favorire quei poteri criminali che si proponeva di contrastare». A sé, invece, Spataro riserva, se non una critica, almeno un rimpianto: «Ancora mi pesa non aver trovato gli autori dell' omicidio di Lorenzo Iannucci e Fausto Tinelli» (Fausto e Iaio del centro sociale Leoncavallo, uccisi nel 1978 due giorni dopo la strage di via Fani): «Vorrei chiedere scusa ai loro genitori, parenti e amici. Anche se non riesco a individuare colpe o superficialità nelle nostre indagini».
Pagina 25
(4 giugno 2010) - Corriere della Sera

martedì 18 maggio 2010

BRASILI : Milano 25 maggio 2010

PER RICORDARE ALBERTO BRASILI
ASSASSINATO DAI FASCISTI IL 25 MAGGIO DEL 1975


Alberto Brasili, studente lavoratore di 26 anni, e la sua fidanzata Lucia Corna vennero aggrediti il 25 maggio 1975, una domenica, alle 22.30, in via Mascagni, proprio davanti alla sede dell'Anpi, da cinque militanti dell'Msi che li seguirono da piazza San Babila non solo perché “vestiti da comunisti”, ma soprattutto per aver osato strappare un manifesto del partito di Giorgio Almirante. Brasili fu raggiunto da cinque coltellate e spirerà poco dopo il suo arrivo in ospedale. La sua fidanzata, colpita due volte, sopravvisse solo perché la lama mancò il cuore per pochissimi centimetri. Solo da poco più di un mese erano stati uccisi Claudio Varalli, colpito il 16 aprile alla nuca da un colpo di pistola esploso da un militante di Avanguardia nazionale, e Giannino Zibecchi, travolto il giorno dopo da un camion dei carabinieri lanciato in una folle carica contro i manifestanti antifascisti.

MARTEDÌ 25 MAGGIO

ORE 14,30
IN COLLABORAZIONE CON I COLLETTIVI UNIVERSITARI
DELLA STATALE DI MILANO
PROIEZIONE DEL FILM
“SAN BABILA ORE 20. UN DELITTO INUTILE” DI CARLO LIZZANI
FACOLTÀ DI SCIENZE POLITICHE
VIA CONSERVATORIO 7

ORE 17,30
VIA MASCAGNI
DEPOSIZIONE DI UNA CORONA
E PRESIDIO DAVANTI ALLA LAPIDE DEDICATA A BRASILI

CHI NON HA MEMORIA NON HA FUTURO!

Associazione “Amici e compagni di Luca Rossi”-Associazione “Amici e familiari di Fausto e Iaio”-Associazione “Dax 16 marzo 2003”-Associazione “Per non dimenticare Claudio Varalli e Giannino Zibecchi”-Circolo anarchico Ponte della Ghisolfa-Osservatorio democratico sulle nuove destre-Teatro della Cooperativa-Rosa Piro, mamma di Dax

giovedì 13 maggio 2010

il 14 maggio a Salerno

14 maggio 2010, ore19.00, presso il CSA "Asilo Politico" di Salerno

PRESENTAZIONE DELLA RIEDIZIONE DEL LIBRO
"CHE IDEA MORIRE DI MARZO"

a cura dei familiari e degli amici di Fausto e Iaio